Sacher Torte, una ricetta per dire auguri

Prima di Natale ho fatto chili di Sacher Torte da regalare agli amici, per gli auguri, come ogni anno con un pensiero dolce.

E’ stato complicato, ma divertente come sempre. Complicato soprattutto per i tempi di preparazione, un po’ lunghetti se non sai dove mettere le cose a riposare, ad asciugare. Divertente perché, come ho detto orgogliosa agli amici, anche la marmellata era la mia: sì, ho stravolto la tradizione sostituendo la farcitura alla marmellata alle albicocche della classica Sacher Torte con la mia marmellata alle pesche, fatta questa estate. Alla faccia della conservazione delle tradizioni che tanto dico di amare, eh sì.

Però l’ho specificato nell’introduzione, facciamo che basta? Perdonata?

Qui la ricetta per una sacherona da cuocere in uno stampo da 24 cm di diametro, bella alta, più alta della classica sacher (beh ma allora è un vizio, ancora modifiche!!).

Ho usato le stesse quantità per preparare quattro sacherine da mangiare in coppia e innumerevoli ritagli da gustare così sul momento, meno belli e tondi ma decisamente soddisfacenti.

Per la ricetta, sono partita da quella pubblicata su GialloZafferano, ma ho introdotto varie modifiche qua e là nella preparazione, anche se le dosi restano le stesse.

Prima di tutto si procede con la preparazione del pan di spagna al cioccolato.

Il pan di spagna al cioccolato
150 g di burro
200 g di cioccolato fondente
150 g di farina 00
8 uova intere e 2 albumi
150 g di zucchero bianco semolato

Ho sciolto il cioccolato a bagnomaria e contemporaneamente ho fatto sciogliere il burro nel microonde, poi ho mischiato tra loro i due ingredienti; ho messo questa preparazione da parte. Sono passata ad aggiungere i tuorli d’uovo al cioccolato & burro uno per uno, mescolando bene ad ogni aggiunta poiché il cioccolato con burro era ancora tiepido in quel momento. A parte vanno fatti montare a neve gli albumi (dieci, occhio a scegliere un contenitore grande abbastanza), ai quali va aggiunto lo zucchero.

Ora si può riprendere in mano il composto di cioccolato, burro e tuorli, al quale si deve aggiungere la farina rigorosamente setacciata. Una volta ottenuto un composto senza grumi, possiamo passare ad aggiungere gli albumi montati, avendo cura di mescolare dal basso verso l’alto per non farli smontare e anzi incorporare l’aria, ma anche senza esagerare per evitare che si smontino. Insomma, questa è forse la parte più complicata e GialloZafferano suggerisce giustamente di incorporare prima un terzo degli albumi e poi la restante parte, cosa che aiuta a non perdere il controllo dell’impasto.

Bisogna preparare uno stampo imburrato e infarinato, versare il composto e infornarlo a 180° per 1 ora e 20, fa fede la prova dello stecchino. Le indicazioni sulla durata della cottura sono da prendere in considerazione per una torta del diametro di 24 cm, piuttosto alta e che richiede il suo tempo.

Una volta pronto il pan di spagna al cioccolato, lasciamolo raffreddare un po’ e poi mettiamolo su una gratella ad asciugare e a raffreddare completamente.

La farcitura
5 cucchiai di confettura di albicocche (nel mio caso, pesche e limone)

Dopo averla fatta raffreddare e asciugare per qualche ora, ho tagliato in due la torta e l’ho farcita con gran parte della marmellata. Ho tenuto una piccola parte morbida della confettura, senza pezzettoni, e l’ho cosparsa sulla superficie della torta richiusa. Dopo questa operazione, ho lasciato asciugare il tutto per un paio d’ore.

La copertura
100 ml di acqua
200 g di cioccolato fondente
200 g di zucchero bianco semolato

E’ giunto il momento della preparazione della glassa, operazione non semplicissima e che ho modificato ad ogni nuovo tentativo. Ecco la soluzione per me più soddisfacente: ho tritato il cioccolato in briciole fini; in un altro pentolino ho sciolto lo zucchero con l’acqua e ho lasciato cuocere a fuoco basso per 5 minuti.

Ho tolto il pentolino dal fuoco e ho unito il cioccolato, quindi ho mescolato fino a che la glassa non è diventata una crema liscia. Ho versato la glassa sulla torta senza -troppe- esitazioni, facendola colare in modo omogeneo (il più possibile!). Dove la glassa non è arrivata, sono passata con una spatola pucciata nell’acqua calda e subito asciugata con un panno.

A questo punto dobbiamo aspettare un altro paio d’ore, finché la glassa si sarà indurita. Ho realizzato la scritta con una glassa ottenuta miscelando latte e zucchero a velo.

Infine, una confessione: la sacher torte non mi fa impazzire. La mangio, ma non è un dolce che mi toglie il sonno. Ho pensato però che fosse un dolce “che piace a tutti”, un buon regalo. Per me l’ideale cioccolatoso è una tavoletta di cioccolato al latte mangiata con un pezzo di pane fresco con tanta mollica.

Secondo voi ho fatto bene o ho toppato miseramente con i miei regali?

Confettura di pesche e limoni

Quest’estate mi sono messa in testa di fare la marmellata, anzi la confettura, di pesche e limone. Fuori c’erano 40 gradi veri, percepiti 56, e la mia casa-cucina, sempre fresca, non ce l’ha fatta, ha mollato il colpo lasciandomi a soffrire tutta sola nella calura della città.

E’ stata una bella sfida, un momento di confronto tra me e me, soffrendo si diventa grandi e consapevoli. Ora, infatti, sono consapevole del fatto che il caldo può uccidere.

Ingredienti per un chilo di marmellata di pesche e limoni

1 Kg di pesche biologiche (pesate già pulite e pelate)
1 mela golden
1 limone biologico
400 g di zucchero semolato
400 g di zucchero di canna
750 g di acqua

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Una colazione come piace a me

Qualche tempo fa, in un posto lontano lontano immerso nell’entroterra ligure, ho assaggiato magnifici piatti della tradizione. Ma il ricordo più forte è forse una deliziosa colazione, perfetta sotto ogni punto di vista.

Sarà che io sono pazza per la colazione, è sempre stato così: mi piacerebbe cambiare tovaglie e tovagliette, tazze e dolci ogni giorno, vorrei fare colazione in hotel tutte le mattine (mica mi accontento del bar, giàmmai!!) e quando ero piccola la parte preferita delle vacanze, se andavamo in albergo, era in assoluto la colazione.

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