Il weekend in Liguria di un paio di settimane fa sembra già lontanissimo e, con un po’ di nostalgia nel cuor, ho voluto rifare un piatto assaggiato là, dalle parti di Finale Ligure, che sa più di terra che di mare.
E’ lo Zimin, per dirla sinteticamente una zuppa di ceci ligure, un piatto semplice e che può essere realizzato in più o meno un’oretta (più il tempo di ammollo dei ceci).
Per sei persone le dosi della mia versione dello Zimin sono più o meno queste:
500 g di ceci secchi
200 g di spinaci freschi
3 carote
1 cipolla piccola
due cucchiai di rosmarino
6 pomodori tondi, pelati e puliti
1 spicchio d’aglio
2 dadi da brodo
olio d’oliva
peperoncino (opzionale)
6 fette di pane casereccio
Ho lasciato ammollare i ceci almeno una notte, poi li ho scolati e li ho cotti in una pentola a pressione per 12 minuti. A questo punto non buttate via l’acqua!
Ho tritato con il tritatutto le carote e la cipolla; nel tritatutto poco prima avevamo frullato del lardo di Arnad e ne ho volutamente lasciato un cucchiaino sul fondo (no, non per pigrizia! Comunque lo Zimin è buono anche completamente vegetariano). Ho soffritto questo battuto in una padella con due cucchiai di olio d’oliva extravergine e uno spicchio d’aglio, aggiungendo il rosmarino poco dopo.
Dopo 5 minuti ho aggiunto i pomodori, ai quali avevo tolto la pelle buttandoli in acqua bollente e che avevo tagliato a pezzettoni eliminando l’interno e l’acqua in eccesso e ho continuato a cuocere per altri 7-8 minuti. Poi ho aggiunto anche gli spinaci, ho coperto la padella e ho cotto il tutto per altri 10 minuti, mescolando ogni tanto.
A questo punto ho ri-acceso il fuoco sotto la pentola con la quale avevo lessato i ceci e ci ho buttato dentro un dado. L’altro dado è finito nella padella con le verdure. Dopo un paio di minuti ho versato il soffritto con le verdure nella pentola con i ceci. E’ in questo momento che, chi vuole, può aggiungere un peperoncino secco.
Ho messo le fette di pane nel forno, sotto il grill, mentre la zuppa cominciava a sobbollire. In tutto l’ho lasciata sul fuoco per altri 15 minuti circa e poi l’ho servita mettendo sul fondo del piatto una fetta di pane.
Con un bicchiere di buon vino rosso, questo Zimin è qualcosa di davvero soddisfacente. E, confermando un mio credo profondo, riscaldato il giorno dopo è anche meglio!
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