Ricette delle nuove famiglie d’Italia, il libro

E’ uscito! Si chiama Ricette delle nuove famiglie d’Italia ed è il frutto dell’omonimo concorso lanciato lo scorso anno.

In settimana sono stata alla presentazione del libro, un’occasione divertente e interessante. I protagonisti, le persone che hanno inviato le ricette del cuore vincendo il concorso, erano presenti in sala (alcuni un po’ emozionati) e, dopo la fase di “talk”, hanno tirato fuori una sorpresa: alcuni dei loro piatti erano stati preparati per il pubblico! Evvai!!

Ho subito sfogliato il libro-ricettario e mi è piaciuto, un’idea così mancava: chi ama la cucina italiana deve ammettere che ciò che esce dalla cucine di ciascuno di noi non è mai “pura” tradizione. Noi stessi siamo uno degli ingredienti delle ricette che amiamo preparare: così il libro racconta storie e ricette nate dall’incontro di persone unite dalla costruzione di una famiglia (tradizionale, atipica, nuova, multiculturale o quello che è). Il prodotto editoriale è fresco e piacevole, le immagini sono curate e le storie interessanti e, quello che più importa, reali. Una fotografia della vera nuova Italia formato famiglia, passando dalla cucina.

Nonostate la ressa e il raffreddore, non ho resistito e, superati i primi minuti di assalto all’abBuffet, sono riuscita ad assaggiare un pezzetto di torta di riso SPA-ZIA-LE.

Insomma, aspetto il prossimo concorso e le ricette delle nuove famiglie d’Italia 2.

Il quaderno degli Orti Veneziani

Superando ogni ritrosia, qualche tempo fa ho acquistato “Il quaderno degli Orti Veneziani. Itinerari verdi di una Venezia nascosta” di Elisabetta Tiveron, Kellerman Editore.

Ero un po’ dubbiosa e sono passata dalla libreria un paio di volte prima di decidermi e comprarlo.

Una ritrosia data principalmente dall’edizione di questo che, letteralmente, quaderno è:

pagine giallognole a righe, copertina in cartoncino semirigido ma soprattutto caratteri di stampa in corsivo, in una simil-scrittura di donnina di una volta o bambino che non ha ancora aggiunto vezzi caratteriali alla propria grafia.

Temevo di fare fatica a leggere e di stancarmi subito, proprio a causa di questo corsivo.

Ero a Venezia, anche se nell’entroterra, quando ho iniziato a leggerlo. E da lì è iniziato il viaggio.

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