La sconsiderata ricetta dei muffin cioccolato e lamponi

Quando l’estate si fa attendere, come quest’anno, si può addirittura accendere il forno, incredibile gioia della primavera prolungata (vedo lati positivi nei cambiamenti climatici, sono un gradino appena sopra Donald Trump)!

Avevo voglia di cioccolato e lamponi: una volta il cioccolato non mi faceva impazzire, ma adesso mi piace e a volte ne ho addirittura voglia, maledetta vecchiaia che ci rendi viziosi.

Così ho formulato una ricetta a caso, canticchiando “o sul blog, o nella pattumiera”, o buonissimi o ciao, perché trattasi di ricetta senza ricetta, improvvisata.

Adesso questa ricetta ha una ricetta, i muffin al cioccolato e lamponi sono riusciti! Suonate le campane a festa, lasciate cadere coriandoli colorati da piccoli aerei di passaggio!

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Ingredienti per 6 muffin cioccolato e lamponi:
80 g di burro
100 g di zucchero
150 g di farina
mezza bustina di lievito per dolci
2 uova intere
60 g di cioccolato fondente
6 lamponi ENORMI

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Ho fatto sciogliere il cioccolato a bagnomaria, mentre il burro aspettava a temperatura ambiente.
Ho aggiunto lo zucchero, la farina e il lievito al burro ammorbidito, poi ho amalgamato anche le uova. Alla fine ho buttato nell’impasto anche il cioccolato fuso, che si era un po’ raffreddato. Ho messo l’impasto nei pirottini e ho messo i lamponi al centro, spingendoli a fondo (meglio capovolti). Ho cotto i muffin per 25 minuti nel forno a 180°.

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Sono molto orgogliosa del risultato, i muffin erano buonissimi, molto profumati e ricchi di cioccolato, con il piacevole contrasto acidulo del lampone!

L’improvvisazione non è mai stata il mio forte, questa sconsiderata ricetta cambia le cose.. Non mi starò avvicinando troppo alla perfezione? Eh beh.

Crostata di crema, amaretti e nocciole

Con questo post partecipo a Master Novi 2013!

La mia crostata di pasta frolla, crema e amaretti

Una domenica in osteria e lo spazio per un dolce: situazione comune, conseguenze inaspettate. Infatti quella volta ordinai una torta con crema e amaretti, la cui definizione mi ispirava parecchio, ma il risultato lasciò un po’ a desiderare: un pan di spagna inzuppato e uno strato di crema troppo pesante, gli amaretti resi moscetti dall’attesa sul bordo… insomma, ci siamo capiti, una mappazzona dal sapore antico.

Mi è venuta perciò voglia di cimentarmi con quello che mi aspettavo quando la cameriera ha presentato la torta del ristorante. Ho preparato quello che mi ero figurata, una crostata con un filo di crema pasticcera, coperta da una granella di pasta frolla, amaretti sbriciolati e nocciole e spolverizzata con zucchero semolato.

Insomma, è stata una cosa tutta tra me e me, con risvolti positivi per la famiglia tutta.

Ingredienti per una piccola tortina con diametro di 15 cm:

per la crema pasticcera
3 tuorli d’uovo
250 ml di latte intero
mezzo baccello di vaniglia
25 g di farina 00
75 g di zucchero semolato + altro per la superficie della crostata

per tutto il resto
pasta frolla – la ricetta è qui (dividerla per 3 uova)
25 g di nocciole intere
3 amaretti
zucchero semolato

Ho preparato la crema pasticcera montando i tuorli con lo zucchero, a parte ho messo il latte sul fuoco con i semini della vaniglia. Ho versato le uova con lo zucchero nel pentolino e dopo aver amalgamato sul fuoco il tutto ho aggiunto la farina. Ho cotto la crema, lasciandola un po’ più liquida della classica crema pasticcera che tutti conosciamo.

Ho steso 2/3 della pasta frolla nella piccola teglia. In un altro contenitore ho sbriciolato la restante pasta frolla e l’ho unita agli amaretti e alle nocciole tagliati a pezzetti.

Ho versato la crema fredda sulla pastafrolla e poi l’ho coperta con la restante pasta frolla a pezzetti con amaretti e nocciole. Ho cercato di coprire bene la crema e di tappare i buchi per evitare la fuga della crema pasticcera durante la cottura.

Il risultato è una sorta di sbrisolona con cuore cremoso, un po’ più morbida e secondo me gustosa. Non è un dolce di compleanno, è più un dolcetto da mangiare con il caffè!

Zuppa imperiale: l’impero colpisce ancora

La zuppa imperiale fatta in casa

La zuppa imperiale fatta in casa

Solo l’anno scorso ho scoperto la zuppa imperiale, una preparazione gustosa da assaporare con un buon brodo di carne, alternativa a tortellini o passatelli. Ha l’aspetto di un pan di spagna tagliato a quadratini e una consistenza che gli permette di non sciogliersi nel brodo come il pane, ma solo di inzupparsi.

E poi questo nome… In effetti è molto ricca, non una cosa da mangiare tutti i giorni ma per le feste comandate sì, magari a Natale!

*** Disclaimer: non sto iniziando a parlare di Natale con tutto questo anticipo ***

La zuppa imperiale si produce e consuma soprattutto a Bologna e in altre città dell’Emilia-Romagna: risiedo in regione da un po’ e l’avevo osservata interessata attraverso le vetrine più belle e scintillanti delle gastronomie del centro, ma anche al supermercato, e solo l’anno scorso l’ho assaggiata con il brodo di carne, la sua metà della mela.

Questo fine settimana ho preparato in casa la zuppa imperiale e farla è stato facile: il risultato è del tutto simile alla zuppa imperiale in commercio e si risparmia parecchio.

Ingredienti per 4 porzioni di zuppa imperiale:

80 g di semola di grano duro + altra per la teglia
100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato + altro per il piatto
3 uova grandi (o 4 piccole)
due noci di burro
noce moscata
sale
25 g di mortadella (opzionale)

Prima di tutto bisogna sbattere i rossi d’uovo con il Parmigiano grattugiato e poi aggiungere la semola, una noce di burro ammorbidito e, se si vuole, la mortadella sminuzzata. A questo punto va aggiunta una grattatina di noce moscata e un pizzico di sale. A parte vanno montati a neve i bianchi d’uovo e aggiunti all’impasto mescolando piano e dal basso verso l’altro.

Ho usato una teglia rotonda di 28 cm di diametro, l’ho unta con la seconda noce di burro e cosparsa di semola, poi ho versato l’impasto.

Ho cotto la zuppa imperiale a 180° C nel forno già caldo per circa 20 minuti, finché è diventata dorata all’esterno. Ho fatto la prova dello stecchino per verificare che fosse cotta.

Dopo la cottura, occorre far raffreddare il nostro pan di spagna imperiale, se possibile su una gratella per farlo asciugare un po’. Quando l’impasto è a temperatura ambiente, va tagliato a cubetti di circa mezzo centimetro di lato.

Per consumare la zuppa imperiale dobbiamo scaldare il brodo e poi immergervi i cubetti e lasciarli sul fuoco per un paio di minuti.

E’ deliziosa, vi consiglio di provarla anche senza mortadella perché è già molto ricca così com’è. Si conserva in frigorifero per tre/quattro giorni in un contenitore chiuso. Se non la mangiate subito, meglio non tagliarla a cubetti così resta più fresca!

Ah, e il brodo… mi raccomando, siamo seri con il brodo 😉

Sacher Torte, una ricetta per dire auguri

Prima di Natale ho fatto chili di Sacher Torte da regalare agli amici, per gli auguri, come ogni anno con un pensiero dolce.

E’ stato complicato, ma divertente come sempre. Complicato soprattutto per i tempi di preparazione, un po’ lunghetti se non sai dove mettere le cose a riposare, ad asciugare. Divertente perché, come ho detto orgogliosa agli amici, anche la marmellata era la mia: sì, ho stravolto la tradizione sostituendo la farcitura alla marmellata alle albicocche della classica Sacher Torte con la mia marmellata alle pesche, fatta questa estate. Alla faccia della conservazione delle tradizioni che tanto dico di amare, eh sì.

Però l’ho specificato nell’introduzione, facciamo che basta? Perdonata?

Qui la ricetta per una sacherona da cuocere in uno stampo da 24 cm di diametro, bella alta, più alta della classica sacher (beh ma allora è un vizio, ancora modifiche!!).

Ho usato le stesse quantità per preparare quattro sacherine da mangiare in coppia e innumerevoli ritagli da gustare così sul momento, meno belli e tondi ma decisamente soddisfacenti.

Per la ricetta, sono partita da quella pubblicata su GialloZafferano, ma ho introdotto varie modifiche qua e là nella preparazione, anche se le dosi restano le stesse.

Prima di tutto si procede con la preparazione del pan di spagna al cioccolato.

Il pan di spagna al cioccolato
150 g di burro
200 g di cioccolato fondente
150 g di farina 00
8 uova intere e 2 albumi
150 g di zucchero bianco semolato

Ho sciolto il cioccolato a bagnomaria e contemporaneamente ho fatto sciogliere il burro nel microonde, poi ho mischiato tra loro i due ingredienti; ho messo questa preparazione da parte. Sono passata ad aggiungere i tuorli d’uovo al cioccolato & burro uno per uno, mescolando bene ad ogni aggiunta poiché il cioccolato con burro era ancora tiepido in quel momento. A parte vanno fatti montare a neve gli albumi (dieci, occhio a scegliere un contenitore grande abbastanza), ai quali va aggiunto lo zucchero.

Ora si può riprendere in mano il composto di cioccolato, burro e tuorli, al quale si deve aggiungere la farina rigorosamente setacciata. Una volta ottenuto un composto senza grumi, possiamo passare ad aggiungere gli albumi montati, avendo cura di mescolare dal basso verso l’alto per non farli smontare e anzi incorporare l’aria, ma anche senza esagerare per evitare che si smontino. Insomma, questa è forse la parte più complicata e GialloZafferano suggerisce giustamente di incorporare prima un terzo degli albumi e poi la restante parte, cosa che aiuta a non perdere il controllo dell’impasto.

Bisogna preparare uno stampo imburrato e infarinato, versare il composto e infornarlo a 180° per 1 ora e 20, fa fede la prova dello stecchino. Le indicazioni sulla durata della cottura sono da prendere in considerazione per una torta del diametro di 24 cm, piuttosto alta e che richiede il suo tempo.

Una volta pronto il pan di spagna al cioccolato, lasciamolo raffreddare un po’ e poi mettiamolo su una gratella ad asciugare e a raffreddare completamente.

La farcitura
5 cucchiai di confettura di albicocche (nel mio caso, pesche e limone)

Dopo averla fatta raffreddare e asciugare per qualche ora, ho tagliato in due la torta e l’ho farcita con gran parte della marmellata. Ho tenuto una piccola parte morbida della confettura, senza pezzettoni, e l’ho cosparsa sulla superficie della torta richiusa. Dopo questa operazione, ho lasciato asciugare il tutto per un paio d’ore.

La copertura
100 ml di acqua
200 g di cioccolato fondente
200 g di zucchero bianco semolato

E’ giunto il momento della preparazione della glassa, operazione non semplicissima e che ho modificato ad ogni nuovo tentativo. Ecco la soluzione per me più soddisfacente: ho tritato il cioccolato in briciole fini; in un altro pentolino ho sciolto lo zucchero con l’acqua e ho lasciato cuocere a fuoco basso per 5 minuti.

Ho tolto il pentolino dal fuoco e ho unito il cioccolato, quindi ho mescolato fino a che la glassa non è diventata una crema liscia. Ho versato la glassa sulla torta senza -troppe- esitazioni, facendola colare in modo omogeneo (il più possibile!). Dove la glassa non è arrivata, sono passata con una spatola pucciata nell’acqua calda e subito asciugata con un panno.

A questo punto dobbiamo aspettare un altro paio d’ore, finché la glassa si sarà indurita. Ho realizzato la scritta con una glassa ottenuta miscelando latte e zucchero a velo.

Infine, una confessione: la sacher torte non mi fa impazzire. La mangio, ma non è un dolce che mi toglie il sonno. Ho pensato però che fosse un dolce “che piace a tutti”, un buon regalo. Per me l’ideale cioccolatoso è una tavoletta di cioccolato al latte mangiata con un pezzo di pane fresco con tanta mollica.

Secondo voi ho fatto bene o ho toppato miseramente con i miei regali?

TicTacTicTac: crumble di fichi e mandorle, dolce se manca il tempo

Se manca il tempo per fare un dolce, cosa preparo?

Beh, io ho scoperto il crumble e da quel momento ho avuto l’intenzione e l’istinto di crumblizzare tutto, dal minestrone all’insalata.

L’esperimento nasce dopo l’acquisto di un meraviglioso cestino di fichi, che in questo periodo sono qualcosa di eccezionale (non tutti, ma i MIEI lo erano!).

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